Pensieri “piccolini”

Anna Gallia.

Pubblichiamo oggi con grande piacere i primi due frammenti della nostra nuova collaboratrice, Anna Gallia. Anna insegna italiano presso il CPIA di Pavia e la casa circondariale della frazione Piccolini di Vigevano. Dallo scorso autunno ha iniziato a pubblicare sui social brevi pensieri, che permettono di entrare nel mondo dell’insegnamento in un contesto tanto singolare in modo accattivante, con sguardo ironico e disincantato. Anna dice di sé “non sono una scrittrice, ma vorrei dare voce all’intensa e appagante esperienza di insegnare alla scuola media per adulti, dentro e fuori dal carcere. Ho scritto pensieri brevi, “piccolini”, che spesso sono nati rinchiusi tra nebbia, cemento e sbarre e riportati sui social nel segreto della mia auto tra un corso e l’altro”. Vi proponiamo i suoi frammenti sul nostro blog, per un momento di riflessione e confronto, sempre con il sorriso sulle labbra! 

 

Non credo nelle persone che parlano con i carcerati pensando di redimerli, credo di più in chi non si improvvisa psichiatra, educatore, psicoterapeuta, confessore, ma cerca di cucire un’amicizia, a volte improbabile al di fuori. Più cammino al Piccolini più capisco che la vita è un imprevisto, che non finisce mai, che il bene è tenace e resta attaccato anche lì. Non c’è niente di poetico, niente di romantico e niente da romanzare, niente rose né fiori. Spesso non c’è più la pelle superficiale e resta la polpa cruda dei veri sentimenti: la gioia per una lettera che ti elettrizza un giorno intero, la solitudine vera, il senso di colpa e la sopravvivenza. La sopravvivenza più di tutte mi colpisce. Ad esempio il senso di sopravvivenza di A. che si fa le meches perchè al marito piacciono, ma lui è sotto terra, oppure quello di A. P. che si fa cinque caffè al giorno come faceva quando era a casa per non perdere le abitudini e perchè magari anche la figlia lo beve in quel momento non si sa mai. L’istinto di sopravvivenza mi colpisce sempre. Può accadere qualunque cosa, ma la vita è tenace, i capelli vanno curati, le mani pure, la cera va messa e tirata e il caffè va sempre bevuto e mai rifiutato. La vita è tenace, anche se sospesa, non molla e sbuca.

Anna Gallia. 

 

Chi pensa che io non abbia pazienza ha ragione, tranne il martedì e il lunedì, quando cerco di chiarire a una docile signora tatuata in fronte che, correggere il suo tema, non è un affronto diretto e personale, ma solo un tentativo altrettanto docile di scalfire la sua grammatica cementificatasi a Castel Volturno nel 1993, ovvero l’ultima volta che ha messo il naso fuori. “Prof, ciè è giusto, mo’ te ne vieni tu con c’è, professore’?” In effetti, chi sono io? l’ultima arrivata e una delle poche a tempo determinato qui dentro. Io me ne andrò e con me anche il “c’è”, invece il “ciè” resterà tenace e cementificato perchè ciè sempre stato.

 

 

Anna Gallia

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