DIONISIACO

Chi sostiene che la vita
o la sua essenza
non si nasconda nel nostro sgangherato assenzio?
Tutti noi siamo una guerra
prima di essere uomini,
e il campo di battaglia è il continuo ritmo martellante
così simile al timido
cuore del primo amante.
E in quel barlume acceso, offuscato e desiderato
e falsamente rinnegato
di follia
si balla sopra ad una bisunta bottiglia,
dissetandosi di corpi nudi,
vibranti, epilettici,
sotto innumerevoli miracoli celestiali al neon,
nell’ebbrezza di luci e fumi.
Le mani alzate all’unisono
sono un moderno inno all’estasiante Dioniso.

E Dioniso non è altro
che questa musica,
questo sabato.

Vito Ricchiuto