LEZIONE NOIOSA

Mi districo tra numeri di gesso,
radicali e algoritmi,
mono e polinomi con lenti ritmi
a esponente mai espresso.

Il professore vuole
questa noia matematica; sopra
appoggio il braccio, perché non mi scopra
scrivendo espressioni, ma di parole.
L’eloquente cattedra, so che scruta
l’insieme A degli immobili,
ma ignora i segmenti della muta

penna, omini solubili
tra tesi e triangoli di ogni voluta,
linee e aree improponibili.

Vito Ricchiuto