VINO E POCHE ILLUSIONI (inverno: una sera di periferia)

Mano sul bicchiere già vuoto,
sguardo perso
verso chissà quali visioni lontane,
stanchi pensieri aggrappati
– come edera al muro –
a vane illusioni mai divenute realtà.

La porta dell’osteria
si apre e si chiude al freddo di fuori
ripetutamente:
è gente che cerca calore nel vino
e in qualche rara parola.
Poi se ne rivà, senza un saluto.
Un’altra giornata è ormai trascorsa:
gli alberi nella bruma del viale
hanno lasciato cadere foglie e vita.
Lunga, infinita sembrerà la notte,
priva di sogni
e senza una scintilla che l’accenderà.

Fabiano Braccini