Tembelia

Ai pomeriggi col sole pieno senza fiato:

 

Appeso, di fronte al baratro

della mia permanenza

bendato e incatenato

alle poche certezze

di una anatomica verità ultraterrena.

I neon di questo pianeta

sfarfallano lapidando

un messaggero cullato nella bolla

che scivola rigando

il vetro di un’ampolla

– strilla, ulula, pigola, respira.

La notte non esiste

è il riflesso diurno della peste.

Il pensiero mi logora la gola

quando affondo in mezzo al fango

quando soffoco l’interno pianto

quando ballo, solo, il fandango

Respiro

ma piano

Valerio Visconti