Beguine ci inseguiva
Salice Terme, 1-8-99
a mia moglie
anche nella pineta il ritmo
dell’orchestra, anche dentro
il silenzio del mercatino
pro missioni dell’India …
Ma dietro le affascinanti solite
cose, ci guardavano, ci guardavano
dalle pose in bianco e nero i bambini
già grandi, gli abitanti della casa
della morte, il bramino illuminato,
il lebbroso di sbieco dal ciglio
della polvere, quelli curvi dentro
l’acqua a piantare riso – proprio come
da noi tanti anni fa … – e sono fortunati
– insegnava la didascalia (tutte
le abbiamo lette, con religioso
puntiglio) – hanno spazio e per mangiare
non devono vendere i figli alla fabbrica …
E sopra tutti gli sguardi vegliava il dio
elefante e la madre dalle tante braccia …
“Prendiamo i sottobicchieri in pietra d’Agra?
Hai visto che bei riporti? Quanto dobbiamo?”
“Avete mille lire? Per il resto, sa …”
(“Quanto lasciamo? Diecimila dici
che vanno bene?”) Delle zanzare intanto
ci hanno punto … per un po’ almeno
resterà il prurito … A richiesta
fuori si replica … bésame, bèsame mucho …
Motivazione:
Poesia che in modo alquanto efficace sa rendere vivi e presenti ambienti che pure esulano dalla quotidianità dell’autore; in modo particolare, le persone che quei luoghi abitano, i loro sguardi e i loro silenzi. E’ la visita a un piccolo mercatino missionario con la sua minuta oggettistica a motivare e suscitare una scrittura essenziale e personale, finalizzata a esprimere quel dubbio, metaforicamente nominato come “prurito”, del penultimo verso.
Angelo Taioli