(l’immaginario)
“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci,
cogli l’occasione per comprendere”
(Pablo Picasso).
Cosa pensa l’amico immaginario
del bimbo quando affronta i mostri e va
con il sorriso di chi la sa lunga.
Gli basta un mantello, guardare a fronte
Alta più in là e non c’è storia. Vorresti
essere lui a volte, vincere il tempo
e l’idea stessa di un mondo sempre
uguale. Come lui sapresti quale
male combattere, che dare in cambio
di un dentino caduto all’improvviso,
rispondere ai perché. Cose normali
insomma: capire che il sole gira,
dove mai finisce il buio al mattino
allorché prendono forma parole
e vita. Ma sono poteri magici
questi: basta un foglio bianco, un pastello
appuntito per il mento, i capelli,
l’infinito vigore delle mani.
Avresti anche tu il suo identico nome
allora,sfideresti l’orizzonte
volando su e giù prima di sparire
ben lontano in attesa di una formula,
del prossimo disegno, nonostante
la gomma o le righe abbozzate appena
sul limite impalpabile tra il sogno
e la forza che lo rende possibile.
Motivazione:
A volte vorremmo ritornare bambini per affrontare la vita in modo diverso, riuscire a gioire, capire, decidere con le sicurezze e gli stupori che si possono leggere nei loro occhi. I versi, autentici e diretti, sollecitano a ritrovare poteri magici per sfidare l’orizzonte e rendere possibili i nostri sogni.
Ivan Fedeli