Nuovi scali
Sono i palazzi a scombinare la calma
bisognerebbe misurarli e decomporli
inghiottirne una minima particella
e delle piante che li circondano
distinguere cosa incarna ogni radice
poiché un labirinto di terrapieni
prima di uscire dall’orizzonte espone
la lontananza ai grovigli del giorno
senza più riconoscere casa
sull’erba, ai limiti del mondo
dove si ammucchiano pietre
quasi a disegnare anime.
C’è un treno che rallenta tra i filari
ed una panchina verniciata di fresco
prossima a giardini in allineamento sparso
come disfacimenti inattesi
per itinerari opposti a salire sui colli
anche se so come tornare non sono più
nel viaggio che compio, sono solo pietà
ai margini d’un paesaggio
che mi boccheggia dentro
Odore di calcina.
Motivazione:
E’ una grandiosa immaginazione, che diventa subito aspirazione e visione ai limiti del mondo ideale, finalmente purificato. Ma il viaggio antico è breve, il paesaggio sognato si disfà, alla fine c’è la realtà soffocante, banale.
Roberto Borghetti