Italo Gilles Lasalle

Nasce a Buenos Aires nel 1960 da genitori italo-francesi emigrati in ceca di fortuna. Cresciuto dalla nonna paterna, all’età di dieci anni viene affidato a un lontano parente ritenuto affidabile e benestante. In realtà quest’ultimo si procura da vivere giocando a poker sulle navi e lo conduce con sé in giro per il mondo, alternando periodi di opulenza ad altri di grande miseria. Lasalle impara presto a cavarsela da solo con i mestieri più disparati. In Australia fa il cameriere, l’aiuto-cuoco, il facchino e lavora persino in un’agenzia funebre.

A diciannove anni, in Francia, mente lavora come aiuto-tipografo in una stamperia del Quartier latin, legge un brano di Rilke che per lui è come una folgorazione: “Bisognerebbe aspettare a raccogliere senso e dolcezza per tutta una vita, e poi, proprio alla fine, forse si riuscirebbe a scrivere dieci righe che fossero buone”.

A quarantatre anni decide che è arrivato il momento di mettere su carta le proprie esperienze. Va a vivere in Belgio, nell’entroterra di una città di provincia. Si chiude in casa e scrive il romanzo autobiografico Per terra ho annusato la vita, con il quale nel 2007 vince il concorso letterario “Il libro parlante” (edito da Il Ponte Vecchio- Cesena).

L’elenco universale delle cose tristi è il suo secondo romanzo.